venerdì 1 giugno 2018

Mamma .. Perchè?



Ad un certo punto praticamente tutti i bambini arrivano alla fase del perché.
Noi ci siamo entrate da qualche mese, non ricordo come è iniziato
Perchè... perchè... perchè?
Sappiamo che i bambini quando sono piccoli attraversano la famosa "fase dei perchè".
Sono curiosi di tutto e piano piano, con le loro domandine, i piccoli scoprono il mondo e la realtà che li circonda.
Che si tratti di domande assurde, imbarazzanti o talmente tecniche da lasciare senza parole perfino un ingegnere della NASA, i perché dei bambini meritano sempre una risposta.
L’importante in questa fase è di far percepire al bambino che abbiamo ascoltato e siamo attenti alle sue richieste e domande in questo modo sarà stimolato ad osservare e a farsi domande e quindi ad ampliare la sua conoscenza!

Vuole comprendere il mondo che lo circonda e noi dobbiamo dare delle risposte semplici, no alle bugie!






Di fronte alla loro raffica di domande, dobbiamo dare risposte comprensibili, che permettano al bambino di capire la causa di un fenomeno o la connessione tra più eventi.
Mi raccomando bisogna usare parole semplici, frasi brevi e, soprattutto, evitare di mentire.
Se il bambino chiede qualcosa di cui la mamma non conosce la risposta, si può prendere tempo, suggerendo di domandare al papà o proponendo di cercare la risposta su un libro.
Se la domanda è invece fonte di imbarazzo, basta ricordarsi che non è necessario dare spiegazioni dettagliate, ma che al contrario va mantenuto un livello di conoscenza adatto all’età del bambino: spesso bastano poche parole per soddisfare la curiosità del piccolo e per far uscire la mamma dall’imbarazzo.

Un esempio? Stamattina la mia cucciola mi ha chiesto perché non può andare in cielo ad abbracciare i suoi nonni.
Io le ho risposto che non si può perché chi va sopra le nuvole non può più scendere.
Allora è iniziata una raffica di
Perchè... perchè... perchè?
Con estrema calma ho affrontato un tema molto difficile, avevo le lacrime agli occhi ma eravamo in macchina e per fortuna lei non se né accorta.
Le ho spiegato con parole semplici che la vita a volte ci porta in cielo, chi prima chi dopo.
Che non potrà conoscere i suoi nonni paterni ma che potrà conoscerli con i miei racconti e quelli del papà e portarli sempre nel cuore con noi.
Non è stato semplice, ma ho saziato la sua curiosità senza deluderla, l'ho ascoltata e le ho risposto.
Oltre a dare spiegazioni ai suoi perché da qualche giorno ho iniziato a fare il gioco inverso.
Quando lei mi chiede ad esempio  Perché il sole non c'è oggi?
Le chiedo io a mia volte secondo lei perché il sole si è nascosto, allora qui parte con la sua fantasia e inizia a fare delle ipotesi e fantasticando sulle risposte.
"Magari aveva sonno ed è andato a farsi un pisolino dietro quella nuvola? Sì si aveva sonno e poi voleva giocare a nascondino con le stelle"
E' un modo per farle imparare a ragionare su una spiegazione che può darsi da sola dopo averle inizialmente fornito io quella corretta.
Se fate così forse non uscirete pazzi da questa fase. Bellissima ma anche molto faticosa per entrambi 😏





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